Gli ultimi anni di liceo e il
primissimo anno di università furono il momento decisivo per la mia
formazione musicale.
Fu quello il periodo in cui decisi
quale era la Mia Musica. Fu in quegli anni che persi la testa per i
Sonic Youth, per i Marlene Kuntz, gli Afterhours, i Radiohead, i Rage
against the machine, i Bluvertigo, i Blonde Redhead e tanti altri.
Fu in una compilation che un giorno
ascoltai “Tutto da rifare” di un gruppo chiamato Fluxus. Ne
rimasi estasiato e con me anche i miei compagni di gruppo nei Melanie
Efrem.
Decidemmo di volerli conoscere meglio,
comprammo il cd “Pura lana vergine”e tutto quello che potevamo
ascoltare di questo gruppo, che tra l'altro era di Torino.
“Classe”, “Tutto da rifare”,
“Giro di vite”, “Le cose che non cambiano mai poi cambiano in
un minimo limite di tempo”, “Lacrime di sangue” diventarono tra
i miei pezzi preferiti.
Mi piacquero così tanto che, per i
pezzi che stavamo scrivendo per i Melanie Efrem, cominciai ad
ispirarmi parecchio a loro. Quel miscuglio di storie di vita e
critica sociale mi affascinava alquanto.
Nonostante questo non riuscimmo mai a
vederli dal vivo. Nel 2001 poi uscì il disco “Fluxus”, con una
copertina rosa e un maialino, prodotto artisticamente se non erro da
Maroccolo e con la partecipazione in alcuni brani di Roy Paci, allora
ancora non tanto conosciuto.
E' uno dei dischi secondo me migliori
del post-2000, con grandi canzoni come “Fensi”, “Nessuno si
accorge di niente”, “Non c'è più niente di me”, “Talidomide”.
Dopo di allora i Fluxus non fecero più
nulla e ancora oggi li ritengo il gruppo più sottovalutato della
storia recente del rock italiano, perchè li trovo molto più
dissacranti e rivoluzionari di gruppi che oggi vanno per la maggiore,
tipo Il Teatro degli Orrori.
Il loro cantante, Franz Goria, nel 2007
cominciò un nuovo progetto, chiamato Petrol, insieme ad altri
formidabili musicisti della scena musicale torinese, Dan Solo (ex
Marlene Kuntz) e Ale Bavo.
Cominciai a seguire con lo stesso
entusiasmo anche questo progetto, nonostante non l'abbia mai trovato
paragonabile alla grinta creativa dei Fluxus. Tuttavia in questo
progetto Franz Goria ha dimostrato di cavarsela benissimo non solo
con testi di valenza sociale, ma anche con canzoni d'amore, tipo la
bellissima “Devo andare via domani”.
E' questo che mi ha sempre colpito di
Franz Goria, la capacità di sapersi addentrare nei suoi testi in
argomentazioni di tipo anche molto diverso. E' sempre stata questa la
caratteristica che ho ricercato di costruire nelle mie canzoni e di
conseguenza apprezzo tantissimo chi riesce a farlo.
Il resto è storia recente.
Il Cafè Liber mi ha chiesto di
partecipare a questo nuovo “format”, “A pair of one”, vale a
dire una serata in cui due “cantautori”, o come lo si vogliano
chiamare, sono insieme sullo stesso palco, si palleggiano un po' di
canzoni, per poi fare qualcosa insieme.
Qualche settimana fa mi è capitato di
veder suonare Franz Goria insieme al mio amico Davide Tosches e
allora ho pensato che mi sarebbe piaciuto proporre a lui di duettare
insieme per la serata del Cafè Liber.
Franz ha accettato subito. Ci siamo
sentiti al telefono e la cosa che non mi sarei mai aspettato e
è che lui conosceva le canzoni di
Mezzafemmina, mi ha parlato di “Iside”, gli ho spedito il mio
nuovo album e quando poi ci siamo visti un po' di giorni dopo per un
aperitivo mi ha parlato positivamente del mio disco ed in particolare
di alcuni brani, dimostrando di averlo ascoltato con molta
attenzione.
Io non sono mai stato un mitomane, mi
infastidisce molto chi idolatra oltremodo un musicista. La musica è
importante, fondamentale, per me può e deve dare spunti di
riflessioni e di conseguenza risvegliare le coscienze, ma, alla fin
fine, deve essere considerato un mestiere importante come un altro,
come il panettiere, il medico, il farmacista, l'elettricista. Sono
solo canzonette.
Eppure ammetto che quella sera
recandomi al nostro appuntamento ero un po' emozionato. In fondo si
tratta di un musicista che ho sempre apprezzato tantissimo, forse la
mia maggiore fonte di ispirazione.
Invece la cosa che più mi ha colpito è
che è sembrato ci conoscessimo da una vita, io che spesso sono
timido e a volte impacciato, mi sono sentito totalmente a mio agio, e
lo stesso credo sia valso per lui. Abbiamo parlato tanto di musica,
ma non solo, anche delle nostre vite, dei nostri lavori
extramusicali, delle nostre esperienze.
Ieri ci siamo ritrovati per provare
insieme ed è stato tutto molto spontaneo, sereno, semplicemente
fantastico. Quando nel 2001 ascoltavo il cd “Fluxus” andando
all'università non credo avrei mai pensato che un giorno mi sarei
ritrovato a provare “Non c'è più niente di me”, ad esempio,
insieme a Franz Goria.
Il cerchio si è chiuso.
Il 16 maggio faremo questo concerto
insieme al Cafè Liber e sono già sicuro che sarà una serata da
ricordare.
Per chi non conoscesse i Fluxus, ecco qualche assaggio.
Uno dei più grandi gruppi di indie rock anni 90. Mi mancano. Franz Goria e soci non hanno avuto la visibilità che meritavano. Grandissimi.
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